Rassegna stampa: Caseificio Pennar, è partita la rivoluzione del biologico
Il piano è stato realizzato in collaborazione con l'ateneo di Padova e la Regione
«Le erbe di montagna hanno l'oro dentro – osserva il professor Giulio Cozzi del dipartimento di medicina animale patavina e responsabile scientifico del progetto Green Grass Dairy – Con la certificazione assicuriamo una corretta gestione del pascolo; inoltre si è passati a una lavorazione casearia diversa. Tutto a latte crudo per evitare di intaccare le caratteristiche nutrizionali. In più non si è voluto creare una competizione con un altro prodotto di grande qualità come il formaggio di malga; i formaggi Grunalpe possono essere considerati dei "curvée" e quindi essere commercializzati a prezzi leggermente più alti rispetto all'Asiago dop». Messaggio subito recepito da buona parte degli allevatori del caseificio Pennar; dei 50 soci ben 35 hanno subito aderito. Il caseificio già lavora 9 milioni di litri di latte all'anno da cui vengono prodotti 20 mila forme di fresco, 9 mila di Gran Pennar e Grana padano, 10 mila d'allevo, 8 mila forme di Pennarone, 1000 quintali di tosela, altri 1000 di burro e altri di formaggi vari a pasta molle.«Siamo un caseificio radicato sul territorio e legato alle sue tradizioni quindi il ritorno al pascolo e all'impiego di erbe e fieno nell'alimentazione (pratiche tra l'altro mai del tutto abbandonati ai nostri soci) è sopratutto un piacere oltre ad uno studio produttivo e commerciale – spiega Fiorenzo Rigoni, direttore del caseificio – Saranno formaggi a tiratura limitata di circa 3 mila forme che usciranno sul mercato rispettando i tempi della natura quindi agosto per il pressato, fatto con latte quindi di piena estate, e le festività natalizie per i stagionati, dopo 6 mesi di maturazione».
[fonte: Il Giornale di Vicenza.it 24 Luglio 2013]
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Presentazione ufficiale Filiera pascolo certificata